Dr. Gustavo Petro Urrego.

En primer lugar, le felicitamos por su éxito electoral; Colombia necesita paz e igualdad social y estamos seguros de que su elección es un paso en esa dirección. Somos dos padres, desconsolados por la muerte de nuestro hijo Mario Paciolla en Colombia el 15 de julio de 2020.

Sabemos que muchos en su país lamentan las injusticias y la violencia perpetrada en un conflicto histórico que esperamos finalmente termine. Mario siempre estuvo comprometido con la paz y fue un profesional serio y competente, un poco soñador, pero a la vez pragmático y siempre con los pies en la tierra, leal, con valores de justicia y respeto a los derechos humanos, velando por los vulnerables

Nuestro hijo Mario partió a Colombia en 2016 con las Brigadas Internacionales de Paz (IPB) y en 2018 ingresó a la Organización de las Naciones Unidas (ONU) como observador en una misión de verificación de los Acuerdos de Paz. Nuestro hijo regresó a Italia el 15 de julio de 2020 en un ataúd, y hasta el día de hoy no ha habido verdad sobre las circunstancias de su muerte y mucho menos justicia.

Todo esto, señor presidente, es insoportable. Mario amaba la vida, nunca se le habría ocurrido autolesionarse, con un billete de avión en el bolsillo para volver a Nápoles, su ciudad, y una maleta preparada lista para partir. Nosotros, los padres y quienes lo conocimos, nunca creímos la historia oficial del suicidio. Creemos que Mario fue asesinado en esa misma tierra que tanto amaba y con la que estaba tan comprometido.

Mario amaba a Colombia, su complejidad histórica, su gente y trabajar en sus áreas remotas. Realmente creía, con sus habilidades profesionales y su pasión, que podía contribuir al éxito de los procesos de paz que tanto había estudiado y analizado.

Hacemos un llamado a usted, señor presidente, y a todo el pueblo colombiano que amaba a Mario, para que nos apoyen en establecer la verdad y lograr la justicia para nuestro hijo y así honrar a un joven que viajó lejos para defender la causa de la justicia y la sociedad paz.

Hoy esperamos un cambio, por eso, con el corazón en la mano, les pedimos que nos acompañen en este doloroso camino de la verdad de Mario, para dar esperanza a los ciudadanos colombianos que aún creen en la justicia y a los muchos cooperantes, que vienen a Colombia a ayudar a personas sin voz y a quienes se les debe garantizar absoluta seguridad. Son jóvenes que de verdad creen y trabajan por un mundo mejor.

Estamos seguros que nuestro hijo hubiera estado feliz con su victoria electoral; le hubiera encantado contarnos los vientos de cambio para Colombia y su gente. Mario, que dio su vida como aporte a la paz de su país, merece toda la verdad, se la debemos.

Confiados en que responderá a nuestro sincero llamado y que nos ayudará a devolver la dignidad a nuestro hijo, le pedimos que garantice el compromiso de todas las instituciones de su país para obtener la verdad y la justicia para Mario.

Estamos seguros de que lo hará.
Un saludo y los mejores deseos de buen trabajo.
Anna y Pino Paciolla, los padres de Mario, constructor de Paz.

Egregio Presidente della Repubblica di Colombia

Dottor Gustavo Petro Urrego

Per prima cosa ci complimentiamo con Lei per il suo successo politico: la Colombia ha bisogno di pace e di uguaglianza sociale e noi confidiamo che le Sue scelte andranno in questa direzione
Siamo due genitori affranti dal dolore per la morte del loro figlio Mario Paciolla avvenuta in Colombia due anni fa.

Sappiamo che nella Sua terra molti piangono per le ingiustizie e per le violenze perpetrate in un conflitto storico che ci auguriamo con Lei abbia finalmente fine.

Mario ha creduto sempre e si speso è per la pace.

Mario era un professionista serio e competente, un po’ sognatore ma nello stesso tempo pragmatico e sempre con i piedi per terra, leale, con valori di giustizia e di rispetto sempre dei diritti umani, con un occhio di riguardo per i più deboli.

Nostro figlio Mario era partito per la Colombia nel 2016 con le Brigate di Pace, nel 2018 era entrato a fare parte dell’ONU, in qualità di cooperante, osservatore in una missione di verifica sugli accordi di pace.

Nostro figlio è rientrato in Italia il 15 luglio 2020 in una bara. E ad oggi non abbiamo verità né giustizia sulle circostanze della sua morte.

Tutto questo Signor Presidente è insopportabile. Mario amava la vita, mai avrebbe pensato ad un gesto autolesivo, con un biglietto in tasca di rientro a Napoli, la sua città, e una valigia pronta per la partenza. Noi genitori e chi lo ha conosciuto mai ha creduto in questa versione: noi crediamo che Mario sia stato ucciso proprio in quella terra che amava tanto e per la quale tanto si era impegnato, Mario amava la Colombia la sua complessità storica, il suo popolo, e lavorando nei Vostri luoghi ha creduto veramente, con le sue competenze professionali e la sua passione, di poter contribuire alla buona riuscita dei processi di pace che tanto aveva studiato ed analizzato.

Ci appelliamo a Lei e a tutto il popolo colombiano che ha voluto bene a Mario affinché si possa giungere presto alla Verità per dare Onore ad un ragazzo partito da lontano per mettersi a disposizione della Vostra causa di giustizia e pace sociale.

Oggi abbiamo la speranza di un cambiamento, pertanto, col cuore in mano, Le chiediamo di affiancarci in questo doloroso percorso di Verità per Mario, per dare speranza anche ai cittadini colombiani che credono ancora nella Giustizia e ai tanti cooperanti che arrivano in Colombia per aiutare le persone senza voce ed ai quali è necessario garantire l’assoluta incolumità: sono giovani che veramente credono e si adoperano per un mondo migliore.

Siamo sicuri che nostro figlio sarebbe stato contento della Sua elezione, ci avrebbe sicuramente raccontato delle nuove speranze di cambiamento del popolo colombiano e della Colombia. Mario, che ha sacrificato la propria vita per portare il suo contributo di pace nel Vostro Paese, merita una verità reale, di più: gli è dovuta.

Confidando che ascolterà questo nostro appello accorato e che vorrà aiutarci a restituire dignità a nostro figlio, Le chiediamo di farsi garante dell’impegno di tutte le istituzioni del Suo Paese ad ottenere Verità e Giustizia

Siamo certi che lo farà.
Con i migliori saluti e l’augurio di un buon lavoro.
Anna e Pino Paciolla, i genitori di Mario, costruttore di Pace.

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